giovedì 5 giugno 2008

DIVAGAZIONI

Per quale motivo dovrei sentirmi fiero di essere italiano?
Di fare parte di un Paese governato da mediocri per mediocri?
Dove l'unica cosa che conta è calciare la palla in porta?
Nelle scorse elezioni non ho votato. E' stata la prima volta da quando ne ho acquisito il diritto.
Signori, non avete capito un cazzo. Come me.
Non c'è mai stata lotta tra due opposti modi di pensare. Non è mai stata una lotta tra modelli di pensiero. Non è il nano di Arcore che ha vinto. E' che abbiamo perso tutti.
E' perché a giudicare dall'andazzo della situazione, in fondo in fondo siamo tutti un po' fascisti, un po' piduisti.
The only winning move is not to play.
Ci hanno solo tramandato questo insegnamento. Ma non l'hanno mai fatto con intenzione manovratoria nei confronti della popolazione: questo implica un'intelligenza fine e calcolatrice. E non è certo il caso della nostra classe politica.
Ci hanno insegnato quello che LORO STESSI hanno fatto per arrivare dove sono.
La conseguenza di questo è il completo annullamento, lo svuotamento di senso del concetto di categoria. Le distinzioni politiche non hanno più motivo di esistenza: Destra e Sinistra sono ormai termini vuoti, tenuti in ibernazione da diversi anni.
Paghiamo il canone e finanziamo pubblicamente una rete nazionale che non informa. Pronta a vendere il culo al potente di turno. Anzi, ormai il culo non lo vendono più neppure loro. Non ne hanno bisogno. Anche per loro, the only winning move is not to play. Si conserva il posto di lavoro e il culo rimane attaccato alla poltrona, così resta invenduto e si ottengono gli stessi benefici senza bruciori.
Comunque il vero vincitore di queste elezioni, per quello che può valere, è Veltroni. In un colpo solo ha riconsegnato il Paese alla persona più adatta per portare a termine il programma della Loggia P2 (al PD sono talmente stupidi che non ne sarebbero stati capaci).
Per carità, ci sono anche dei lati positivi: togliere potere governativo a Bertinotti e a Pecoraro Scanio. Il primo avremo la certezza di non vederlo mai più; per il secondo ci sono buone speranze.
Invece D'Alema è come Berlusconi: non morirà mai. Chissà a chi toccherà sdoganarlo, e ricordare i fasti di un tempo, quando era dalla parte dei proletari, non aveva lo yacht e tirava le molotov. Invece Berlusconi sarà il grande statista incompreso. Lui sì che aveva senso dello Stato! Solo non è riuscito a comunicare bene le cose positive e meravigliose che ha fatto per il Paese: e come poteva farlo, poverino, con appena 6 televisioni al suo servizio e qualche giornale?